Gli oli essenziali detti anche essenze o oli eterici, sono sprigionati dalle piante. Queste sostanze, molto complesse nella composizione, evaporando con il calore vengono utilizzate dalla pianta stessa come protezione contro batteri, parassiti e funghi.
Si possono trovare, sotto forma di minuscole goccioline, in varie zone a seconda della pianta, sui fiori, nelle foglie, nei frutti, nella resina, nei semi, nella corteccia o nelle radici. Oltre alla difesa, queste sostanze servono anche ad attirare gli insetti per garantirsi la riproduzione con l’impollinazione.
Le piante che contengono oli essenziali, sono anche quelle che vengono utilizzate come medicinale. La produzione di essenza dipende dall’intensità e quantità della luce che viene assorbita dalla pianta. Per ottenere poche gocce di essenza, occorre una gran quantità di pianta.
L’estrazione e l’uso degli oli essenziali a scopo medicinale, terapeutico, cosmetico e aromatico, ha origini antichissime. Già tremila anni fa in Mesopotamia e nell’Antico Egitto si estraevano questi oli per le loro molteplici qualità.
Le tecniche di estrazione erano, allora, sostanzialmente tre: la spremitura (probabilmente la più antica), la macerazione (la tecnica più diffusa) e l’enfleurage (la più difficile e raffinata) attraverso la quale si preparavano unguenti e pomate.
Oggi si dispone di molte più tecniche per l’estrazione. I fiori e le piante vengono lavorati direttamente sul posto di raccolta per mantenere tutte le loro caratteristiche e, dopo essere stato controllato con vari esami per descriverne caratteristiche e proprietà, il prodotto viene confezionato e distribuito in tutto il mondo.