Oggi vi vorrei parlare di un profumo che ho ricevuto da provare.
Come ben sapete sono una mamma blogger e, per riuscire a proporvi sempre il meglio e tentare anche di consigliarvi qualcosa di particolare, ho cominciato a guardarmi intorno anche nel web e la mia scelta oggi è caduta su Calè fragranze d’autore, ce ne sono moltissime e io vi parlo di quello che mi ha colpito di più.
Si chiama Dolce riso.
Una cosa che mi ha colpito oltre il profumo è il fatto che ognuno abbia una storia, infatti è accompagnato da una cartolina che ne racconta appunto una.
Condivido con voi un breve tratto di questa perchè a me è piaciuto: “Il riso è protagnista di innumerevoli miti: uno dei più noti riguarda il dono di nozze che la bella Retna Doumila (gioia Raggiante) chiese al Dio Indiano Shiva ovvero un cibo buono e nutriente che non sarebbe mai venuto a noia alla gente”. Il Dio non mantenne la promessa e Retna si gettò nelle acque del Gange. Quaranta giorni dopo, dalla sua tomba, bagnata dalle lacrime dello sconsolato Shiva, spuntò una pianticella da cui pendevano candidi chicci. In questa pianta è chiusa l’allegria della bella Retna. Così Shiva decise di donare all’umanità il riso”. Ne sono rimasta incantata.
Non vi capita di apprezzare un libro solo dalla copertina senza saperne il contenuto? Con Dolce Riso è capitato proprio così : ho voluto lui!
Appena ho letto questa storia mi è allargato il cuore e il mio interesse è andato su questo profumo in confronto ad altri e sono contenta di non essermi sbagliata.
Delicato, ma deciso.
Penetrante, ma non fastidioso.
Una serie di aggettivi che sembra siano discordanti tra di loro, ma sono adattissimi per descrivervi cosa ho provato.
In questa fragranza, il cui cuore è dato da riso, cereali e pepe bianco, si amalgamano perfettamente note frizzanti, speziate e calde date dalla mela ,dal lime e dall’artemisia che è una pianta con un forte potere aromatico.
Un insieme armonico ed equilibrato, delicatamente dolce, che ispira tenerezza e spontaneità. Mi ha riportato al profumo che hanno i bambini dopo il bagnetto, quel morbido profumo che fa venire voglia di chiedere e di ricevere un abbraccio.
Anche i particolari del flacone sono importanti: il tappo volutamente non è ne oro, ne argento ma un brunito per essere sobrio e non pomposo.
C’è un elastico apposto manualmente sopra il tappo per far capire che comunque la mano dell’uomo c’è, ed è importante.
E poi la confezione cilindrica, tipo cappelliera, che dà un senso comunque di lusso, ma soprattutto di rispetto per quello che c’è dentro.
Il tutto senza glitter, fronzoli. giusto per sottolineare che è importante il contenuto e non il contenitore.
In fondo lo scopo è che si abbia la gioia di indossare la propria fragranza al mattino o meglio ancora il piacere che qualcuno sentendotela addosso ti domandi” Che buono!cos’è?” Non siete d’accordo?
Provatene qualcuno e poi ditemi quale “storia avete vissuto” con questi profumi.
Alla prossima…Kissini Betta