Andrea Catalani, fondatore e CEO di Finmark: “in ogni crisi deve essere cercata l’opportunità”

Andrea Catalani CEO FINMARK

Finmark è una delle più grandi aziende  distributrici italiane del settore beauty e della profumeria artistica. In un’intervista alla nostra rivista Andrea Catalani, fondatore e CEO dell’azienda, ha parlato dei piani della sua azienda per il periodo post-covid 19, delle particolarità nello svolgimento del lavoro in condizioni di pandemia e delle novità nel settore beauty e nella profumeria.

Profumando: Cosa l’ha spinto a entrare nel settore beauty? 

Se devo essere sincero ci sono nato. Mio padre, infatti, era un agente commerciale per importanti brand di cosmetica e grazie alla sua professionalità è stato incaricato di occuparsi del reparto cosmesi della Farmacia Vaticana. L’ambiente del beauty, dunque, l’ho respirato da sempre e sempre a livello internazionale, tanto che ad un certo punto della mia vita ho scelto di andare in America per capire il beauty in un continente diverso. Oltre 20 anni fa quindi ho creato la Finmark, un’azienda di famiglia che ora si è trasformato in un importante hub nazionale ed europeo per i marchi prestigiosi senza perdere il nostro DNA, visto che ora anche i miei figli sono entrati in azienda.

Quali sono i valori principali per Lei nel suo lavoro?

Sicuramente la trasparenza. Io credo che per avere un’azienda solida e con lunghe prospettive bisogna essere trasparenti sia in ottica di prodotto che di servizio. E’ una trasparenza che non è altro che onestà a 360°. Un’azienda si può permettere di crescere nel momento in cui ha dietro una rete di fornitori, clienti e collaboratori che lavora con gli stessi intenti, una realtà oggi ha un futuro se offre servizi e prodotti in modo limpido senza dover “nascondere” nulla a partire prima di tutto per quanto riguarda i nostri prodotti la qualità degli ingredienti.

2021 è stato un anno difficile per tutti, senza eccezione. I dati statistici dicono che la profumeria e l’industria della bellezza sono tra le più colpite. Come reagirà il settore beauty nel 2021 secondo Lei? Come vede il concetto di omnichannel nel settore beauty? Si aspetta il sorpasso dell’ecommerce o, secondo Lei, i negozi fisici sono ancora importanti? 

Sicuramente il 2020 è stato un anno horribilis, E’ vero che il mondo del beauty è stato tra quelli più colpiti, ma è vero anche che il beauty resta il “pensiero Felice” di ogni persona e proprio su questo bisogna puntare per una solida ricostruzione. Siamo stati a lungo chiusi in casa, ma non abbiamo smesso di prenderci cura di noi stessi, e se a volte ci siamo lasciati andare abbiamo voglia di rinascere e risplendere più di prima, questo è sicuramente il primo milestone sul quale puntare. Accanto a questo non deve mancare il servizio che deve essere assolutamente tailor made. Ognuno ha bisogno di sentirsi unico e per questo ha bisogno sempre di una consulenza personalizzata nella scelta del trattamento o della fragranza. L’e- commerce nella crisi pandemica ha avuto un grande impulso, ha educato all’acquisto online molte persone che lo facevano raramente, ma io non credo che nel mondo del beauty possa sorpassare il negozio fisico. Quello che penso che piuttosto le due realtà  possano convivere molto bene, lo vedo analizzando anche le esperienze dei nostri clienti che proprio durante questo anno. L’assortimento e il supporto alla vendita sono state le armi vincenti

Il portfolio di Finmark ha una lista molto ampia di marchi. Sono 25 “gioielli” di profumeria artistica e di skincare tra i quali troviamo Amouage, Bellefontaine, Cellex – C, Bon Parfumeur, INITIO, Menard, Parfums de Marly, Tiziana Terenzi e tanti altri. Pianificate di allargare questo elenco?

Assolutamente si. Nella nostra azienda abbiamo proprio un reparto che si occupa di ricerca e selezione e proprio a capo di questo department ci sono due persone che analizzano le possibili nuove aziende da punti di vista lontanissimi. Da una parte c’è Serafina mia moglie, che da anni fa da scout collector trovando dei veri e propri gioielli come li chiama lei che si posizionano molto in alto, nello scenario del lusso e dell’extra lusso, dall’altro da poco è entrata in azienda Caterina, mia figlia, che affiancata da mia moglie va alla ricerca di brand più smart più vicini alla sua fascia di età, che sono sempre di alta qualità, ma hanno un prezzo più accessibile e sono più facilmente comprensibili ai neofiti del beauty.

Viviamo in un’epoca di crisi senza precedenti (economica e sociale) e allo stesso tempo è un periodo di cambiamento e trasformazione globale. Come pensa che la pandemia influenzerà le tendenze mondiali nella profumeria? Quali trend ci aspettano nel prossimo futuro?

Io penso che in ogni crisi deve essere cercata l’opportunità, perché anche quando si fa difficoltà a vederla c’è.  In questo momento sicuramente lo stare molto tempo in casa ci ha fatto riscoprire la misura  del tempo , della libertà, degli affetti, ci ha fatto comprendere quanto siano importanti i veri affetti e rapporti sociali. Ecco questa allora deve essere la chiave di lettura per capire cosa possa influenzare la tendenza futura. Offrire prodotti e servizi tailor made. Le persone hanno bisogno di sentirsi uniche di creme, crema adatta alle necessità dunque, che non siano semplicemente idratanti, ma studiate proprio per il suo tipo di pelle, le persone andranno alla ricerca di una fragranza che sia proprio capace di far parlare la loro anima.

E in questo ancora una volta credo che i trend vincenti del futuro possano sintetizzarsi in tre parole: assortimento- prodotti e trattamenti sempre più specifici e consulenze personalizzate

Per concludere la nostra intervista quali sono gli obiettivi della vostra azienda dopo covid 19? 

Finmark quest’anno si pone l’obiettivo da un lato di rafforzare il suo prestigio in Italia, un obiettivo che fa da sempre di anno in anno e dall’altro di diventare un hub di riferimento anche a livello europeo per alcuni brand. Noi siamo già hub europeo.